On the go

Un cappuccino in aeroporto e via si parte. Viaggiare, viaggiare e viaggiare: non faccio altro da giugno.  E' un po' stressante forse ma è meraviglioso. Partire alla scoperta di nuovi luoghi, all'avventura, senza immaginare nemmeno di quanto si possa ritornare a casa arricchiti. E questo accade qualunque sia la destinazione. "People don't take trips, trips take peple", eccola la frase che riempie spesso quei 140 caratteri di presentazione sui profili di Twitter o Instagram delle travel addicted and life lover.
Converse - jeans - t-shirt - felpa: la mia tenuta.
Arrivata al gate in attesa del mio imbarco riesco a scorgere lo skyline di Manhattan in lontananza. Uno dei momenti più belli della vacanza. Più di tutti spicca la punta dell'Empire che immancabilmente mi fa pensare a Chuck Bass.
Salgo a bordo del mio Boeing 747 e per 8 ore 30 finalmente non ci sono per nessuno.
Cibo scadente, sonno scarso, freddo finto da aria condizionata, scomodità etc etc..
Ma sono fortunata e trovo posto vicino al finestrino, così ogni tanto butto lo sguardo e mi sento subito meglio. Partire al tramonto e vedere la baia di Manhattan inondata di luce per poi inoltrarsi nel buio dell'oceano (causa fuso orario, ovviamente) è stato emozionante. Ceno, dormicchio e sono a Milano frastornata alle 8 di mattina del 9 luglio, il giorno del mio compleanno.
Uno dei compleanni più belli della mia vita.

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